Di fronte ad un mercato interno ormai saturo, l’ingresso in uno estero di riferimento rappresenta per le PMI italiane non solo un’opportunità ma, piuttosto, una necessità.i Tuttavia, in un contesto competitivo come quello attuale, i processi di crescita al di fuori dei confini nazionali, per le imprese italiane di minori dimensioni, sono difficili da realizzare, spesso a causa delle insufficienti risorse di cui dispongono. I principali ostacoli al processo di internazionalizzazione sono rappresentati dalla difficoltà nella scelta del del territorio ove investire, dai costi elevati per la ricerca di mercato e la strategia promozionale, dalle diversità di ordinamento giuridico e fiscale, di lingua, cultura etc.

Il successo in un processo di internazionalizzazione, sia esso costituito dalla semplice ’esportazione dei prodotti “made in Italy”, sia dai più complessi e strutturati processi di avvio di unità produttive all’estero, dipende essenzialmente da una adeguata pianificazione e programmazione, da strategie commerciali di penetrazione ben ponderate, da risorse e competenze manageriali.

Una pianificazione ancora più complessa sarà richiesta all’impresa che intenda partecipare a gare di appalto pubbliche estere. L’individuazione del giusto “tender”, la predisposizione della gara e dei contratti annessi, l’eventuale affidamento di sub appalti e la costituzione di joint venture, sono l’esempio pratico delle sfide che l’impresa dovrà affrontare. Sfide rese ancor più articolate dalla gestione logistica del personale, macchinari ed approvvigionamenti nel Paese appaltante.

Lo Studio , nel quadro così delineato, si pone al fianco delle imprese al fine di supportarle ed accompagnarle nell’intero percorso, sia esso finalizzato all’export, all’internazionalizzazione dell’impresa ovvero alla partecipazione di appalti internazionali,